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Gioia Viola, come scrive Anna Mapelli nella sua prefazione, esprime con intima e umile sincerità la forza prorompente del dolore che nella sua poesia diventa respiro che incontra la parola e la plasma in armonie. Il dolore diventa diamante che frantuma il cristallo della logica mentale e libera lo spirito in uno sguardo oltre la comune apparenza. Travolge luoghi comuni del dire, presunzioni filosofiche, certezze scientifiche, la religiosità consolatoria. Il dolore è altalena tra vita e morte. Nel dolore la Fede si manifesta e pulsa nell'anima con momenti febbrili di umana ribellione che si ricompongono nella fortezza di una graduale serena accettazione.